La gioia della misericordia, la gioia di Cristo, è di abbassarsi il più possibile sulla nostra esistenza quotidiana, fino a spezzare i limiti del non-senso, nella sua morte e nella sua Risurrezione.
I giorni sono ritmati dal lavoro, da preoccupazioni e da gioie: gioie familiari e filiali, gioie della vita, gioie per i successi, per gli anniversari, per le nuove iniziative. La gioia è sempre legata allo slancio creatore. Sebbene minacciate e sempre limitate, le nostre gioie sono molto reali. La misericordia non le sopprime; ne fa un trampolino verso la gioia piena.
La nostra gioia, donata dalla Misericordia che ci crea e ci offre continuamente di essere ricreati, è scoprire il fondamento originale di ogni esistenza. È la gioia di comprendere che le nostre gioie sono un’eco della gioia di Dio. Quando cessa l’esperienza sentita della gioia, sapere, nell’oscurità della fede, che lo Spirito Santo è sempre là, chiama alla speranza della gioia ultima. Quando diveniamo coscienti dell’ostacolo che abbiamo liberamente eretto, la Misericordia ci offre di consentire di essere liberati da lei.
Veramente, la gioia della misericordia è vissuta nella storia caotica delle nostre esistenze che tendono verso la loro pienezza, ma che non vi sono ancora.
“Che vi sia il sole, la nebbia o la tempesta noi siamo sempre nella misericordia. Una volta che essa ci ha presi, non ci molla più“.
Il 30 aprile del 2000, Giovanni Paolo II ha canonizzato suor Faustina, messaggera della Misericordia. Egli ha istituito la domenica della Misericordia. Alcune parole della sua omelia sono come un grido, che dice l’urgenza e la certezza: certezza della potenza della Misericordia, urgenza per l’umanità di immergersi in Lei.
“La luce della misericordia divina, che il Signore ha quasi voluto rimettere al mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio. […]
Bisogna che l’umanità si lasci raggiungere e impregnare dallo Spirito che Cristo risuscitato le dona. È lo Spirito che guarisce le ferite del cuore, abbatte le barriere che ci allontanano da Dio e che ci dividono, restituisce la gioia dell’amore del Padre e quella dell’unità fraterna” (Omelia, 30 aprile 2000).
La gioia della misericordia, p.107