Scombussolare significa far uscire da ciò che é in ordine.

Lo Spirito Santo ci scuote, ci scombussola.

E’ stata l’esperienza di padre Maria-Eugenio; però alla fine della sua vita confidava :
« Lo chiamo mio amico e credo di avere delle buone ragioni per questo. »

Sembra contradditorio.

Leggiamo qualche testo per comprendere meglio la sua dottrina.

Esprit Saint - détail de la châsse du reliquaire du P Marie-Eugène - V1

Un amico molto sconcertante

Accade che lo Spirito Santo ci contraddisca. Perché ?

Ne abbiamo un esempio negli Atti degli Apostoli : « Paolo e Sila attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. Giunti verso la Misia, cercavano di passare in Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro » (At 16,6-7)

Saint Paul, par Maitre de Rieux (vers 1333-1344), musée des Augustins, Toulouse

San Paolo, maestro di Rieux (verso 1333-1344), museo di Agostino, Tolosa

Ciò che è rilevante, è che gli ostacoli che Paolo ha incontrato, e che sono attribuiti allo Spirito Santo, molto probabilmente si nascondono sotto apparenze contingenti, ordinarie. La cosa però che stupisce di più, è che lo Spirito Santo contraria per il meglio : Paolo e Sila hanno avuto una grazia dopo aver raggiunto Troade contro voglia : « così, lasciata da parte la Misia, scesero a Tròade. Durante la notte apparve a Paolo una visione : « Vieni in Macedonia e aiutaci ! » Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati per annunciare loro il Vangelo. » (At 16,8-10) Padre Maria-Eugenio ha sperimentato, anche lui le delusioni e le contrarietà derivanti dallo Spirito : « lo Spirito mi ha sempre contrariato » diceva.

Padre Maria-Eugenio dirigeva il bollettino « Carmelo » dal 1925. Nel 1928, è nominato Superiore del seminario minore del Petit Castelet a Tarascona : solo una trentina di allievi… Un’opera alla quale non credeva. Ciò nonostante si è sottomesso ; i frutti sono apparsi un po’ dopo : è al Petit Castelet che ha incontrato le prime tre giovani donne con le quali ha fondato l’Istituto Notre Dame de Vie.

Lo Spirito Santo chiede molte cose, ci ostacola…Per tutta la vita mi ha confuso, non ha mai fatto quello che ho voluto, é stato piuttosto il contrario e credo che continui…Partivo, credevo che fosse una strada diritta e poi…bisognava fermarsi bruscamente, girare a destra o a sinistra…

Nell’anno 1942 fa questa confidenza :

« Abbiamo bisogno di prove, di delusioni, d’essere contrariati nelle nostre idee e nei nostri progetti, abbiamo bisogno che Dio rompa il quadro per comprendere che ci può essere una cosa diversa. E a volte non vogliamo lasciar rompere il quadro, ma siamo incatenati dalle nostre idee, dai nostri progetti ; davanti a una tale prospettiva, diciamo : « avessi saputo… » e davanti alla volontà di Dio che ci appare, ci trasciniamo, miseramente ; talvolta cerchiamo, se non di limitare il dono, almeno di guadagnare del tempo ; in realtà, lo perdiamo. La volontà divina non ritorna, abbiamo mancato di comunicare alla volontà d’amore con la nostra anima, abbiamo rifiutato d’obbedire alla luce… »

L’ascesi passiva consiste in questo : accettare gli avvenimenti provvidenziali come voluti da Dio e assumerli. Perché l’usura del tempo, degli ostacoli e della notte della fede potrebbero estinguere gli ardori degli inizi. La virtù dell’umiltà, stando a padre Maria-Eugenio è il solo antidoto allo scoraggiamento :

« Solo l’umiltà può conservare ai grandi desideri lo sguardo fiducioso verso le cime attraverso le vicissitudini interiori ed esteriori della vita spirituale. »

A questo punto possiamo pensare a quello che dice Teresa d’Avila delle anime che non amano i rimproveri : « Non abbracciano la croce, la trascinano ; così la croce li ferisce, li stanca, li uccide. Al contrario, quando la croce é amata, diventa dolce da portare. Non c’é dubbio. »

Un amico che ci fa crescere e santifica

Nell’opera di padre Maria-Eugenio, ciò che domina non é il ruolo di contenimento dello Spirito, ma piuttosto il ruolo di sviluppo e crescita della grazia, di santificazione.

Dobbiamo al profeta Ezechiele questo oracolo : « Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. » (Ez.36,27) Cosa significa questa abitazione dello spirito ? Certamente non é come quella di una perla nel suo scrigno, ma piuttosto un principio attivo, che é amore e focolaio d’amore. L’Amore é presente in noi e agisce. « Dio Amore, sempre in azione, ci sollecita e ci aspetta » dice padre Maria-Eugenio (Voglio veder Dio, p.77)

La grazia ci fa figli di Dio, ci rende capaci di chiamare Dio « Padre ». Padre Maria-Eugenio insiste sul fatto che la grazia ci rende partecipi della vita divina « per sollevarci in questa aspirazione verso Dio nostro Padre » (Voglio veder Dio, p. 1197)

« Quando lo Spirito Santo viene a prendere possesso delle nostre anime… ci lega a tutti i movimenti, a tutte le aspirazioni dell’Amore sostanziale che é lui stesso nel seno di Dio e ci associa alle sue realizzazioni. » (p.1198)

Lo Spirito è nostro ospite, un fuoco vivo, una luce, è nostro amico.
E’ veramente in noi, ci santifica e ci divinizza costantemente.
Pensiamo al modo che la Vergine Maria è stata associata al disegno di salvezza. Figlia d’Israele, presa dallo Spirito secondo le parole dell’angelo
(Lc 1,34-35 : « Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra ; perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. »)
 

Lo Spirito Santo costruisce la Chiesa, la fa, dirige tutto ; in ogni momento dona la vita alle anime e la sviluppa. Dona la luce a quelli che governano la Chiesa, e, nello stesso tempo, a quelli che devono obbedire.

Il ruolo attivo dello Spirito Santo in noi impone di ritorno una risposta attiva sul piano della fede : « Non si tratta di credere allo Spirito Santo in un modo vago ; bisogna che crediamo in lui come a una realtà viva, a una Persona viva, intelligente, onnipotente, come a una persona che sa quel che vuole, che fa quel che vuole, e che sa dove va.